Con un poco di magone, dopo aver ritardato il più possibile questo momento, eccoci arrivati all’ultima intervista targata QU4TTRO.
Dopo Diavù, Corradi e Giacon vi presentiamo il bello del gruppo, il Simon Le Bon della cricca, lo Skywalker della banda, il James Joyce dell’entourage, il Clancy Winchester del team, il Daniele Rutelli della terza C, l’inimitabile Ale Giorgini.
Ale lo abbiamo conosciuto nemmeno un mese fa ma da subito ci è sembrato di conoscerlo da anni, di averci diviso il banco al liceo, di aver provato a suggerirgli la versione di latino durante l’interrogazione, di averci guardato mille film i pomeriggi d’estate, di averci scambiato i vecchi Frigidere sdruciti, di esserci partito in interrail e aver amato la stessa donna una volta in campeggio.
Non so più quando l’abbiamo conosciuto, ma eravamo già amici.
Ale è un giovane cartoonist e illustratore che vanta già decine di collaborazioni prestigiose (MTV, Mondadori, Gruppo L’Espresso, il manifesto, Virgin Atlantic, La Repubblica XL), corteggiato da Hollywood, braccato da fiumi di ragazzine sbrodolanti e ansimanti.
Uno stile minimale e una sintesi grafica che mescolano l’illustrazione digitale contemporanea allo stile spigoloso di Hanna e Barbera, il tratto semplice ed i colori nitidi, come se le figure fossero stampate magicamente sul cartone e poi colorate e ritagliate come in un collage infantile e preciso.
Giorgini passa dal fumetto mainstream alle strice per il web, dalle illustrazioni geometriche che citano cultura pop, musica e cinema al fumetto politicamente impegnato, conservando sempre leggerezza e ironia, come se ti raccontasse sempre qualcosa che avete visto assieme e di tanto in tanto sorridendo ti pungolasse col gomito per dirti e questo, te lo ricordi questo?
Godetevi la sua intervista, noi lo ribecchiamo presto, assieme agli altri suoi compari al Museion di Bolzano durante l’Art.May.Sound Festival.
See ya.
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